domenica 9 settembre 2012

Pfelders (Plan), Passeiertal (Val Passiria), Alto Adige...travel moleskine SENZA GLUTINE E SENZA LATTE VACCINO

“Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.”
(PFM, Impressioni di Settembre)


È arrivato Settembre e dopo più di un mese aggiorno anche il mio blog...finalmente! – direi io e qualcun’altro ;-). Non posso riassumere cosa è successo in un mese e ho perso il conto di tutto quello che mi sono persa tra blogs amici, fora, amici, varie ed eventuali. So che alfine anche per me sono arrivate le vacanze, anche se con tanto lavoro al seguito ed il ritorno sarà immediatamente da full immersion, sempre in apnea, sempre su un filo e spesso senza bilancere e senza rete...effetti collaterali dell’essere precario. Però, per oggi, faccio un respiro più lungo e torno scrivendo un post che aspetta da oltre un anno di essere scritto: oggi la mia travel moleskine è dedicata a Pfelders (Plan), piccolo borgo della Passeiertal (Val Passiria), ai piedi del Texel Group (Gruppo Tessa)...e questa travel moleskine è speciale non solo per l’incantevole bellezza del posto e della natura, ma perchè è SENZA GLUTINE E SENZA LATTE VACCINO! ;-)
Vado un po’ indietro nel tempo...ma non in senso geologico, non vi spaventate eh! La prima volta che andai a Pfelders fu però davvero tanti anni fa, la prima vacanza con il mio futuro consorte: partimmo da Venezia verso Pfelders per andare a trovare la sua famiglia che era lì in vacanza...primo contatto con la montagna vera...da lì partimmo poi per un viaggio in auto, a tappe, che ci portò dal Tirolo austriaco al Salisburghese fino a Vienna...valicammo il Passo Rombo con una nebbia che era un muro lattiginoso – e chi aveva mai visto la vera nebbia fino ad allora, io che ero vissuta a Roma non in piena Pianura Padana??? Imparai una regola fondamentale: mai affrontare un passo senza aver preso qualcosa per la chinetosi. Insomma un vero incubo...per diversi anni non siamo più tornati, sebbene da quando è nato il cucciolo il Tirolo e la Baviera siano state mete ricorrenti delle nostre piccole peregrinazioni. Tre estati fa andammo in vacanza in quel di Merano (grande amore) e complice una giornata davvero calda il consorte ci disse :”Andiamo a respirare un po’ di aria fresca” e così partimmo per l’alta Val Passiria, obiettivo Pfelders. Non appena il cucciolo vide il Passirio e le mucche che pascolavano libere nei prati limitrofi disse “quando torniamo qui?”. Un vero coupe de foudre.
Fu così che la scorsa estate passammo lì le nostre vacanze. Quest’anno i piani dovevano essere un po’ diversi, ma alla fine, causa tante scadenze lavorative sia del consorte sia mie, all’ultimo abbiamo cambiato il tutto e siamo tornati a Pfelders e godetevi questo primo slide show!
E adesso arriva la parte senza glutine e senza latte vaccino ;-).
DISCLAIMER: in questo blog non faccio pubblicità a nessuno, sono solo una consumatrice attenta  che confronta  e decide, sempre cercando di capire il più possibile, e che spera che la sua esperienza possa essere utile ad altri.
Come lo scorso anno abbiamo affittato un appartamento presso il Residence Texel.
Il residence, oltre ad avere diverse amenities (come sauna, solarium e piscina - da me molto usata!!!) è convenzionato con la vicina Pension Rosmarie per la prima colazione; così spiegammo ai padroni, Verena e Andreas, le mie problematiche con il glutine e con il latte vaccino e gentilmente procurarono prodotti senza glutine, nonchè latte di soia e/o di capra e yogurt di soia. Mi prepararono persino una piccola tortina senza glutine. Siccome entrambi sono molto, ma davvero molto bravi in cucina – pur essendo giovani, credetemi, sono bravissimi sia nella cucina tradizionale sia nella cucina “internazionale” e sanno come stupire i loro clienti – siamo andati anche a mangiare da loro e mi hanno sempre indicato cosa potevo o non potevo mangiare con gentilezza e competenza. Insomma ero in buone mani per le intolleranze. Quest’anno non ho optato per la colazione al ristorante, non perchè non fossero disponibili – anzi! – ma perchè portandomi il lavoro in vacanza  - ossimoro vivente! – volevo non avere vincoli, però, non andando da loro a colazione, siamo andati a goderci la loro cucina o a pranzo o a cena...con molte sorprese piacevoli e per me sempre senza glutine e senza latte vaccino. Sottolineo che non sono in alcuna “lista senza glutine”, lavorano solo con serietà e competenza, sanno dialogare con i clienti e la loro cordialità è direttamente proporzionale con l’ospitalità e l’aria “di casa” che si respira. Per i glutinosi, lasciatevi sorprendere dai loro dolci oltre che dalla loro cucina, e per i glutinosi e gli sglutinati godetevi anche la carta dei vini ;-) Merita!
Ah! Non ho chiesto se i gelati sono senza glutine, però secondo me se sanno per tempo di avere clienti senza glutine possono attrezzarsi nei limiti del possibile. Inoltre, sempre per gli sglutinati, sia a San Martino sia a San Leonardo ci sono supermercati Despar che hanno prodotti senza glutine e a San Leonardo c’è una erboristeria/market che ha diversi prodotti senza glutine. Certo, nelle malghe e nei rifugi non è facile trovare senza glutine, ma io mi sono attrezzata: ho sempre con me gallette (ho trovato delle strepitose gallette di quinoa di cui parlerò più avanti) e/o crackers e lo speck è sicuramente senza glutine e senza latte vaccino ;-). Anche le uova sono senza glutine, ma c’è sempre burro...mi sono arrischiata a mangiarne quest’anno, ho superato il mio livello massimo di sopportabilità per il latte vaccino e ho avuto i miei giorni di crampi, (nonostante i fermenti lattici ad libitum ho dovuto prendere qualche farmaco per calmare i crampi). Ah! Al Grunboden Hutte, dove quest’anno non siamo andati ma siamo andati lo scorso anno, hanno l’intramontabile torta di grano saraceno con composta di mirtilli rossi e l’anno scorso mi sono azzardata a mangiarne una fetta e non ho avuto effetti collaterali (di solito se c’è frumento cominciano subito pruriti insopportabili ovunque eppoi gonfiori, ecc.). Azzardo e faccio da cavia, ma sempre con cognizione di causa (vedasi discorso di cross-contaminazioni) e spero che le informazioni raccolte possano essere poi utili ad altri ;-).
Penso che sia un compromesso non da poco; magari non c’è tutto tutto, però si può avere una splendida vacanza in un angolo paradisiaco per la natura, per il nordic walking, il trekking, o la più semplice e comune camminata, per masi e castelli, per la storia del Tirolo (interessante il BunkerMooseum a Moos (Moso) e anche il Museum Passeier – Andreas Hofer a San Leonardo) con il valore aggiunto di sedersi a tavola e mangiare squisitamente anche se SENZA ;-). Come lo scorso anno abbiamo passato una giornata alle terme di Merano, che meritano un viaggio. Il momento migliore secondo me è il tardo pomeriggio, verso l’imbrunire, godersi il tramonto sulle montagne che incorniciano Merano dalla vasca esterna, con idromassaggio...eh sì! È un sacrificio e qualcuno deve pur farlo, no? Comunque, sia in estate sia in inverno (e a Merano fa freddo!) andare alle Terme è sempre splendido.
Quest’anno abbiamo passeggiato e fatto meno gite, anche perchè il tempo non era proprio dalla nostra parte, però quando splendeva il sole ci siamo goduti la natura davvero: prati, fiori, grilli e il Passirio che canta...ti incanta e ti scopri innamorato...un altro piccolo slide show? Perchè no?
E tra mucche, asini, maiali e altra fauna, si può rimanere incantati a guardare la fienagione, persone che sui prati in pendenza lavorano, certo le macchine aiutano assai, ma ogni filo d’erba è raccolto, messo in fila, recuperato affinchè la macchina lo prenda e lo trasformi in balla che verrà riposta per l’inverno, che sarà nutrimento per le mucche, le pecore e le capre.
Eh già! Oltre alle mucche che pascolano, ci sono pecore e poco lontano, ad Ulfas, si produce una deliziosa formagetta di solo latte di pecora (certificata bio). L’ho scoperta grazie ad un caseificio “bio” che c’è a San Martino (Caseificio Montano della Val Passiria), dove abbiamo trovato ottimi formaggi locali e soprattutto una intera produzione di formaggi di solo latte di capra (che non hanno nulla a che vedere con quelli che trovo qui, due universi separati dalla nascita). Il latte di capra non è certamente la panacea di tutti i mali , come si legge un po’ ovunque persino nel web, non è adatto per chi è intollerante al lattosio, ma presenta delle differenze rispetto al latte vaccino che lo rendono naturalmente più digeribile rispetto al secondo (vedasi intolleranza secondaria al latte). Quindi, come sempre va considerato attentamente che tipo di intolleranza si ha e se è allergia al latte, va attentamente considerato il quadro clinico. Tornando al caseificio, il rapporto qualità – prezzo è ottimo, oserei dire anche di più, corredato non solo da certificazioni ma anche da gentilezza e competenza.
Piccolo inciso: in questo periodo piuttosto effervescente - nel bene e nel male, come sempre – ho imparato quanto è importante e fondamentale fare il primo passo nel dialogo, con gentilezza, semplicemente parlando, così invece di piccoli muri si trovano piccoli cancelletti che vogliono solo essere aperti...ma questa è un’altra storia...un’altra travel moleskine che mi ronza in testa e che vuole essere scritta...fine dell’inciso.
Dopo aver scritto della natura, della montagna, dei fiori, dei formaggi, mi son dimenticata dello speck? Naaa...sempre a San Martino abbiamo trovato un produttore di speck locale, noi tre che siamo molto più curiosi di George, ci siamo entrati immediatamente. L’omino con baffi che era dentro aveva l’aspetto burbero ma il suo “Grüß Gott” era incoraggiante. Che profumo! C’era solo l’imbarazzo della scelta tra speck e salamini di ogni tipo e con la lista degli ingredienti in etichetta, ben visibile, ben leggibile e comprensibilissima. Sarà il mio fattore C??? Può darsi...ma chi mi conosce un po’ sa che dico allo stesso modo le cose positive e quelle negative ;-). Anche qui rapporto qualità – prezzo ottimo, abbiamo fatto una buona scorta...non solo di speck, visto che aveva anche delle ottime grappe e distillati (alla Marillen Schnaps io non dico MAI di no) .
Come al solito mi sono lasciata trasportare dal fiume delle mie parole...che stavolta correvano verso valle come il Passirio; ho lavorato riempendomi però occhi e cuore di tanto e vorrei conservarlo il più a lungo possibile.
Ultimissimo consiglio: un libro da leggere...ho letto molto, quasi con i ritmi di un tempo, e consiglierei “Il torto del soldato” di Erri De Luca, un lungo racconto a due voci, particolare, che tocca nervi, tendini, ossa a nudo...non ricordo chi ha detto “non è che tacendola, la verità diventa meno vera”, ci si può domandare se la verità sia assoluta o relativa, potremmo addentrarci in boschi filosofici che nella mia ignoranza non conosco...però credo che la memoria ed il suo racconto siano fondamentali, siano silenzi che squillano...si può far finta di non sentirli, ma l’eco arriva al midollo anche non volendo.
Alla prossima e “Grüß Gott”.