martedì 27 gennaio 2015

27 gennaio 2015


"Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti."
Primo Levi.


oggi 27 gennaio 2015 ricordo

lunedì 19 gennaio 2015

Focaccia dolce con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte ... Sourdough Sweet Focaccia gluten free dairy free milk proteins free

Sottitolo: A Paul Hollywood grazie, infinitamente grazie.


Per il mondo è stata una pessima, davvero pessima settimana.
La mia voce a bitchy ed io abbiamo così tanto simpatizzato per questo infinitamente pessimo stato di cose che ci siamo ammalate.
Una cosa breve, ma molto intensa.
Dopo che si erano ammalato prima l'uomo piccolo, ad inizio anno, poi l'uomo grande, è toccato anche a me e alla voce a bitchy, tra ossa rotte e tosse, in compagnia di emicrania e trigemino. 
Non so se sia stato lo stesso virus, una sua evoluzione, se sia stato un virus parainfluenzale o uno di quelli dell'influenza, davvero non lo so; il risultato è questo: io sembro sopravvissuta male al passaggio quintuplo di una schiacciasassi iperaccessoriata, la voce a bitchy ha solo il boa un po' spiegazzato.
Per consolarci un po', una bella fetta di focaccia dolce è l'ideale.
Mi sono ricordata di una ricetta che faceva una delle mie amiche di fora, Francesca, e di una ricetta presente nel blog La Tarte Maison - che è tra quelli che seguo con piacere, sebbene sono mesi che trascuro questo spazio e quindi anche le visite ai miei amici di blog.
In uno di giorni bui, nei quali impastare è l'unica ancora di salvezza - credo fosse poco prima dell'Epifania -, m'è venuta voglia di farla.

Focaccia dolce con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
Sourdough Sweet Focaccia gluten free dairy free milk proteins free




Ingredienti

130 g di lievito madre senza glutine senza lattosio appena rinfrescato§
350 g di farina per pane Nutrisì senza glutine senza lattosio *
6 g di sale fino
300 g di latte di soja senza glutine senza lattosio*
40 g di zucchero di canna integrale
30 g di olio extravergine di olive pugliesi bio
60 g di acqua naturale

bilancia, leccapentola, cucchiai, ciotola della planetaria Kenwood, planetaria con frusta a gancio,  ciotola capiente, pellicola per alimenti, teglia, pennelli in silicone, tagliapizza

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostituisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.



Procedimento

Io impasto la sera - sarà mica che si stia risvegliando una particella del DNA del nonno paterno che, da giovane, fu apprendista fornaio.
Nella ciotola della planetaria ho pesato il lievito madre appena rinfrescato e la farina Nutrisì, e ho poi aggiunto il latte di soja tiepido.
Con la frusta a gancio della mia preziosa planetaria Kenwood, ho impastato il tutto, iniziando a bassa velocità, aumentandola man mano e aggiungendo il sale per ultimo.
Con un leccapentola ho messo la massa nella ciotola capiente, che avevo precedemente oleato e l'ho coperta con la pellicola.
Ho lasciato un'ora circa a temperatura ambiente, poi ho messo l'impasto a maturare in frigo per tutta la notte.
Il mattino dopo, sulle 10, ho tirato fuori dal frigo l'impasto e l'ho messo a temperatura ambiente per almeno quattro ore.
Poi, ho oleato la teglia e ho rovesciato la massa direttamente nella teglia.
Con le mani unte ho allargato la massa, bucherellandola con le dita.
Ho lasciato riposare la massa coperta per almeno un'altra ora e mezza.
Trascorso questo tempo, ho preriscaldato il forno a 200°C e ho mescolato l'acqua naturale con l'olio extravergine per emulsionarli. 
Con le mani unte ho di nuovo bucherellato la massa. Con il pennello in silicone, ho spennellato l'emulsione su tutta la superficie della focaccia, in modo tale che andasse dentro i buchi.
Ho quindi spolverato la superficie con lo zucchero di canna integrale.
Ho quindi infornato in forno caldo e ho lasciato cuocere per circa 30 minuti, finchè fosse ben dorata.
Una volta sfornata la focaccia, l'ho tagliata a rettangoli.
E fu merenda!


Ottima sia da sola, sia farcita.
Che libro abbino a questa focaccia?
Una rilettura fantastica: Automated Alice di Jeff Noon, che in italiano si intitola invece Alice nel paese dei numeri.
Dico rilettura, perchè eoni fa, costretta all'immobilità dall'operazione alla caviglia, lo lessi in italiano, adesso l'ho riletto nella sua versione originale. Sublime! 
Nacque come trequel delle fantastiche avventure di Alice di Lewis Carrol ed è onirico, immaginifico, pieno di humour, nonsense e significati nascosti, proprio come le avventure di Alice. Il pappagallo, di cui non svelo il nome per non fare spoiling, è uno degli esempi.
Gustarsi la focaccia dolce e questo libro è davvero una merenda perfetta! Ogni buco della focaccia ricorda i tunnel, i buchi, le tane dove Alice cade, precipita, insomma inizia nuove avventure. Tutto ciò riconcilia...oh, sì, riconcilia col mondo, nonostante tutto.
Ultimamente, è proprio di questo che ho più bisogno.


Alla prossima merentura o letturenda, che dir si voglia.


sabato 10 gennaio 2015

Pane rustico con farina Revolution con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte per #GFFD .... Sourdough Rustic Bread with Revolution flour gluten free dairy free milk proteins free for #GFFD

Sottotitolo: 
Se solidarizzi "Ma che ne sai tu di Charlie!", 
se stigmatizzi "eh, ma stai dalla parte loro", 
se fai le condoglianze "eh, ma tu quel cantante non l'hai mai ascoltato, 
se ignori "dov'eri quando si postavano le cose serie, 
se partecipi "la Rivoluzione non si fa sul PC".
Oh ragazzi, siamo sicuri di averlo capito bene 'sto concetto di libertà.
(Matteo Bellizzi)

E' venerdì sera.
E' tardi.
Io e la mia voce a ci siamo svegliate fisicamente male - per via del trigemino che è di nuovo un lupo affamato - e anche moralmente male - per grandi e piccole cose vicine e per tutti gli accadimenti che sono accaduti sì lontano da noi, ma che sono e rimarranno una ferita beante e dolorosa.
Io e la voce a bitchy abbiam cercato conforto nelle parole sagge di altri uomini; tra aforismi e motti, tra Voltaire e Schopenauer, alla fine quello che ci veste alla perfezione è un aforisma dell'immenso Karl Kraus:
Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti e taccia.

Tacere nel senso di riprendere fiato, pensare, riflettere prima di esprimersi, cercando di trovare le parole giuste... nonostante uno possa avere una voce a bitchy, come me.
La mia voce a bitchy non ha una vena di polemica, ha arterie intere di polemica! Però, sa bene e me lo insegna ogni giorno che la libertà è libertà del dissenso, laddove cresce il dialogo.
Il dialogo l'interazione di due persone pensanti, che interagiscono tra di loro, che parlano "disapprovandosi, ma difendendo fino alla morte il diritto l'uno dell'altro" di dissentire.
Altrimenti è un soliloquio.
Certo, a volte capita di essere una voce nel deserto, ma quella è un'altra dolente storia.
E' in momenti come questi, quando il cuore è terrorizzato, il lupo affamato azzanna qualsiasi cosa gli capita a tiro, che mi butto ad impastare pane!
Pane che è sussistenza primaria, quotidiana, immancabile, che concilia tra loro intere popolazioni batteriche, che per vivere fermentano, demoliscono, riarrangiano, producono anidride carbonica e molto altro; da tutto questo lievitano, ovvero crescono.
Pane come allegoria e metafora del mondo.
A ben pensarci, il lievito madre è una allegoria del mondo: tutti vogliono sopravvivere, tutti lottano per la sopravvivenza e per nutrirsi. tutti hanno bisogno di essere curati per sopravivvere.
In effetti, il lievito madre è un microcosmo.
Il mio lievito madre, nato da una pallina regalatami da Michela, cresce e prospera.


Lo rinfresco una volta a settimana, usando farina di riso e acqua. Dopo il rinfresco, lo metto nei barattoli; il segno blu è il livello del lievito dopo il rinfresco. E lui continua a crescere...

La ricetta che propongo oggi è stata fatta qualche mese fa, quando ho provato il Mix Rustico della Revolution.


Pane rustico con farina Revolution con lievito madre senza glutine senza lattosio 
senza proteine del latte per #GFFD
Sourdough Rustic Bread with Revolution flour gluten free dairy free 
milk proteins free for #GFFD

Ingredienti

350 g di lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte, appena rinfrescato
500 g di Mix Rustico Revolution senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
6 g di sale fino
450 g di latte di soja senza glutine senza lattosio senza proteine del latte

cucchiaio, leccapentola, planetaria Kenwood, ciotola, pennello in silicone, tagliere, carta da forno, leccarda del forno, spatole.

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostiuisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.



Procedimento

Quando panifico uso il lievito madre appena rinfrescato.
Una volta rinfrescato il lievito madre, ne peso la quantità necessaria e la metto nella planetaria, assieme alla farina e al latte.
Comincio ad impastare lentamente.
Aumento piano piano la velocità della mia planetaria Kenwood e, infine, aggiungo il sale.
Continuo ad impastare.



Poi, verso l'impasto in una ciotola capiente.
Lo lascio lievitare almeno un'ora a temperatura ambiente.
Infine, metto in frigo l'impasto, per una notte intera.
Il giorno dopo, tiro fuori la ciotola con l'impasto dal frigo.
Lascio l'impasto un'ora, anche due, a temperatura ambiente.
Dopo, do la forma al pane.
Accendo il forno a 200°, per preriscaldarlo.
Una volta che il forno è veramente caldo, con il coltello di ceramica faccio dei tagli trasversali sulla superficie del pane; poi inforno la leccarda con il pane.
Cuocio per circa 40 minuti
Una volta cotto, metto a raffreddare su una gratella.


Con questo pane partecipo al #GFFD e alla raccolta di Gennaio di Panissimo, da Sandra.




Sono molto contenta di questo pane, che era ottimamente lievitato, profumatissimo e pieno di semi.

Di solito, abbino un libro ad una ricetta.
Oggi, no.
Oggi lascio i ringraziamenti a tutte le amiche e gli amici blogger, sglutinate e glutinose, che mi hanno ispirato ricette che ho fatto, che mi danno consigli per migliorare le mie ricette, che mi spingono a continuare a cucinare!
Ecco cosa viene fuori dalla cucina di Fabipasticcio, ma che non sempre finisce sul blog.
In particolare, grazie alla mia bisnonna e alle sue ricette, grazie a Mary, a Chiara, a Solema, a Paola, a Ilaria, a Gaia e a tante altre, che sono fonte di ispirazione.








venerdì 2 gennaio 2015

Mousse al cioccolato senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vegan ... A scrumptious mousse au chocolat gluten free dairy free milk proteins free vegan

Sottotitolo: Bye Bye 2014, Welcome 2015

Finalmente sono arrivate le agognate vacanze natalizie!
Tutti e tre, anzi tutti e quattro - posso mica dimenticare la gatta? - ... pardon, tutti e cinque - se non dimentico la gatta, non posso non ricordarmi della mia voce a bitchy - avevamo bisogno di una pausa; soprattutto, avevamo bisogno di tranquillità, di distaccarci dalla frenetica cacofonia quotidiana - che mi ha riempito anche di molta amarezza.
La voce a bitchy ed io non amiamo fare bilanci, non amiamo manco fare le to do lists, perché sappiamo che spesso vengono disattese; a me piace più fare delle wish list, perché bisogna mantenere vitale la linfa dei sogni. 
Il 2014 è stato un brutto anno?
Probabilmente sì, ma io e la voce a bitchy abbiamo vissuto anni peggiori e non li abbiamo cancellati; ciò non ci ha rese più forti, non ci ha rese migliori - migliori rispetto a chi? a cosa?
Sicuramente, abbiamo vissuto momenti di evoluzione, di involuzione e ancora di evoluzione, il tutto condito con lacrime, tristezza, ma anche sorrisi, sorrisi come se diluviasse, a far da controcanto alla meschinità delle persone incontrate in questo viaggio. 
Certo, un pelo in più di serenità ci avrebbe fatto sicuramente piacere, ma come si dice "basta il pensiero".
" Parla per te sola" dichiara la voce a bitchy, sistemandosi il boa di struzzo.
Comunque, senza far bilanci, senza far quadrare nessun conto in particolare, posso dire che in mezzo a tanto letame abbiamo visto crescere e ricevuto in regalo tanti piccoli fiori...non rose, non orchidee, semplici fiori di campo, ognuno diverso, ognuno piccolo, ognuno speciale. Non è un "a riconsolamoce co l'ajetto", è una semplice constatazione. In mezzo a tanta stanchezza - la mia -, in mezzo a tanta disillusione - la nostra - sappiamo di essere amate. 
E non è affatto una piccola cosa. 
A tutti auguro di saper riconoscere questa certezza. 
Con questo mood abbiamo affrontato le festività in terra romana, abbiamo atteso la neve, che invece ha deciso di cadere abbondantemente altrove, e stiamo superando l'attacco di virus e batteri di varia natura. 
Betty, la gatta, ha fatto la badante per l'ultimo dell'anno.
Saltati i programmi del festeggiamento, abbiamo festeggiato in casa, al calduccio...con minestrina???
Macchè!
Il vitello tonnato era pronto - era per circa 20 persone, sia le condizioni meteo sia il congelatore mi sono venute in soccorso -, abbiamo preparato il nostro coleslaw e le tartine con salmone scozzese e ci siamo deliziati poi con la visione di La vita è meravigliosa di Frank Capra, seguita da Hugo Cabret e Robin Hood.




Il menù del primo gennaio 2015 prevedeva invece:
tartine con salmone norvegese, cotechino, lenticchie e purè di patate.




E, il pomeriggio, ci siamo concessi una mousse al cioccolato deliziosa o meglio a scrumptious mousse au chocolat.
Sia ben chiaro, non mi sono inventata nulla! Ho visto questa mousse nel programma di Giada De Laurentiis, In cucina con Giada; non mi ricordavo per filo e per segno la ricetta e ho fatto una breve ricerca in internet e ho trovato due ricette che mi sconfinferavano: quella di vegagolosi e quella di Labna.
Poi, ovviamente il chaltron mood ha avuto la meglio.

Mousse al cioccolato senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vegan 
A scrumptious mousse au chocolat gluten free dairy free milk proteins free vegan



Ingredienti

1 avocado maturo bio
220 g di cuor di cacao Venchi, crema spalmabile all'olio d'oliva, senza glutine #§ (non adatta agli allergici al latte)
70 ml di sciroppo d'acero senza glutine #
1 cucchiaino da the di vanilla bourbon #
120 ml di latte di soja senza glutine senza lattosio senza proteine del latte #*

per guarnire o da usare a mo' di cucchiaino
savoiardi senza glutine senza lattosio DS #
biscottini vegan senza glutine senza lattosio della meravigliosa cioccolateria Grezzo (della quale spero di parlare presto in maniera più approfondita)

cucchiai, robot da cucina Kenwood, leccapentola, tazzine da caffè, contenitore per la conservazione

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostiuisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.
§ è una crema affine ad un cioccolato fondente, in sua vece utilizzare un cioccolato fondente 85% e oltre
* il latte di soja si può sostituire con il latte di cocco (non la versione full fat) oppure con del latte di mandorla - in entrambi i casi, si può evitare di aggiungere la vanilla bourbon.


Procedimento

Questa mousse si prepara in pochissimi minuti.
Ho tagliato a metà l'avocado maturo, l'ho sbucciato e l'ho messo nel robot da cucina Kenwood (che è uno degli accessori della mia planetaria Kenwood; ovviamente ognuno può usare quello che ha in casa).
Ho aggiunto la crema cuor di cacao, la vanilla bourbon e lo sciroppo d'acero.
Ho azionato il robot per mescolare il tutto.
Per rendere più cremoso il composto, ho aggiunto in tre riprese il latte di soja, sempre mescolando con il robot prima della successiva aggiunta.
Il risultato è una crema montata e soffice dal sapore intento di cioccolato.
Prima di servirla, l'ho messa in un contenitore in frigo.
Rimane cremosa al punto giusto.
L'ho servita nelle tazzine da caffè che sembrano bicchierini accartocciati, strenna natalizia di mia sorella e co.. 
Si potrebbe versarla nelle tazzine con la sacca da pasticcere, ma anche col cucchiaino ha il suo perché - eppoi il tocco della chaltron woman non può mancare.
Invece del cucchiaino, ho usato savoiardi e biscottini.
E' ammesso leccarsi le dita.


Il libro che abbino a questa mousse al cioccolato e avocado è Iliade di Omero, perché questa mousse è forte, è epica, come l'Iliade, che non andrebbe letta alle medie, neanche alle superiori, andrebbe letta in età adulta, perché solo allora la si apprezza.
Se ne apprezza la scrittura ricca di metafore e similitudini, il gusto molto pulp, le onomatopeiche descrizione dei combattimenti corpo a corpo, l'irradiarsi di forza e potenza che diventano beltà. 
Che Omero sia stato uno, nessuno o centomila aedi insieme, dopo aver letto l'Iliade, si capisce un po' di più da dove veniamo, da dove nasce la letteratura.
Mi permetto di consigliare la lettura dell'Iliade nell'edizione Garzanti, traduttore Giuseppe Tonna, oppure Iliade in prosa e per tutti di Marco Bonfiglio.

Che il vostro 2015 sia ricco di sapori, di sfumature, di emozioni come questa mousse e come l'Iliade.